
La storia di Milone di Crotone si colloca nel 500 d.c. e narra la straordinaria forza di questo pluri dominatore delle olimpiadi nonché eroe di guerra e di altre imprese leggendarie.
Il segreto di tale potenza pare fosse dovuto alla sua particolare tecnica di allenamento che consisteva nel portare tutti i giorni sulle spalla un vitello. Man mano che il vitello cresceva anche la forza di Milone si sviluppava fino a che un giorno non fu in grado di sollevare un Toro.
Mi piace questa storia perché è indicativa e mi fa capire ciò che più influenza un risultato nel nostro lavoro:
- Costanza
- Estrema gradualità.
Applicando questi principi al lavoro con i nostri amici a quattro zampe vediamo quali sono le derivanti:
Siamo abituati a chiedere gradualmente che il cane esegua un dato esercizio ma, vi assicuro, facciamo fatica ad immaginare le decine di step necessari per arrivare dall’ esercizio iniziale a quello finale:
Esempio del RESTA:


Di norma la gradualità consiste nell’incrementare la difficoltà allontanandosi sempre di più per un maggior tempo e poi inserire la difficoltà dell’altro cane presente (o altra distrazione)
Quello che voglio proporvi è invece di pensare alle difficoltà in maniera quantistica e cioè andarle a scomporre in frammenti ancora più piccoli.
La risultante è la seguente:
localizziamo tre difficoltà (quindi è come se fossero tre esercizi diversi e non uno cioè il RESTA):
- Il tempo: il cane deve abituarsi a rimanere fermo per un determinato tempo (mettiamo un minuto)
- La distanza: il cane deve stare fermo nonostante noi siamo lontani da lui (mettiamo 20 metri)
- La distrazione: il cane deve rimanere concentrato e non muoversi anche se accanto a lui (mettiamo a 3 metri) c’è un altro cane.
La conclusione è che il nostro lavoro dovrà essere diviso in tre esercizi ben distinti Nel primo esercizio staremo di fronte al cane a circa un metro e ogni giorno aumenteremo esclusivamente il tempo di attesa (partiamo da due secondi e premiamo, poi 3, 4, 5 ecc.. fino ad arrivare ai nostri 60 secondi).

Nel secondo esercizio cercheremo di essere molto veloci (quindi non ci sono tempi di attesa né tantomeno distrazioni) lasciando il cane in RESTA e allontanandoci di 2 metri, poi 3, 4, 5 ecc.. fino ad arrivare a 20 metri ma tornando immediatamente dal cane (quindi una volta raggiunto il punto stabilito non ci fermiamo ma torniamo immediatamente a premiare il nostro amico)

Il terzo esercizio avrà come unica difficoltà la presenza di un altro cane ma noi saremo ad un metro dall’allievo e la durata del RESTA sarà brevissima. L’unica cosa che incrementeremo é la vicinanza dell’altro cane. (Quindi partiremo con la distrazione a 10 metri, poi 9, 8, 7 ecc… fino a raggiungere i 3 metri)

I tempi per raggiungere ciascuno dei singoli obiettivi variano a seconda del cane ma, in linea di massima più ci mettete meglio è. Il mio consiglio è di lavorarci per un mese tutti i giorni.
Quando i tre esercizi saranno completi e quindi avrete raggiunto i singoli obiettivi:
- Senza distrazioni presenti, stando ad un metro dal cane riesce a stare in RESTA per un minuto.
- Senza distrazioni presenti, lasciamo il cane in RESTA e raggiungiamo un punto posto a venti metri da lui tornando immediatamente dal cane che sarà rimasto lì ad attenderci.
- Con un cane a tre metri da noi, lasciamo il nostro cane in RESTA e ci posizioniamo ad un metro da lui tornando dopo due o tre secondi in posizione e premiandolo
Allora potremmo passare all’esercizio completo finale mettendo assieme i tre elementi.
Avremmo sviluppato (noi) Pazienza e Attenzione.